Campioni, atleti e appassionati partecipano alla più celebre gara di sci di fondo d’Italia, da Moena a Cavalese, lungo un tracciato di 70 km
Dal 1971, l’ultima domenica di gennaio è sinonimo di Marcialonga di Fassa e Fiemme, una gara che ha reso le due valli trentine un punto di riferimento mondiale per lo sci nordico. Giunta alla sua 52ª edizione, la Marcialonga è un appuntamento imperdibile per atleti e appassionati, grazie al suo percorso spettacolare che si snoda perlopiù tra le vie dei paesi. Sia il percorso principale di 70 km da Moena a Cavalese sia la variante ridotta da Moena a Predazzo sono da coprire esclusivamente in tecnica classica. La maggior parte dei 7.500 atleti iscritti, affettuosamente chiamati "bisonti", arriva dai paesi scandinavi, in particolare dalla Norvegia, trasformando il weekend in una vera festa dello sci nordico. Lungo tutto il tracciato, gli spettatori incoraggiano ogni concorrente con entusiasmo, dal primo all'ultimo.
La Marcialonga prende il via dalla piana di Moena alle 7.50 con una spettacolare partenza di massa. Da lì, i fondisti risalgono la Val di Fassa seguendo a ritroso il fiume Avisio fino a Canazei, dove invertono la rotta per tornare sull’altra sponda del torrente. La discesa verso Cavalese è scorrevole e graduale: prima si supera Campitello, poi Pera, Pozza e Moena, per proseguire quindi verso Predazzo e la Val di Fiemme. Il momento decisivo arriva sulla salita della cascata di Cavalese, nota come "Mur de la Stria", con pendenze che sfiorano il 20%. Solo i più tenaci riusciranno a tagliare il traguardo in Viale Mendini, celebrando la loro impresa in una delle più iconiche competizioni dello sci nordico.
Il record da battere è di 2 ore e 35 minuti.Programma venerdì 24 gennaio 2025:
Programma sabato 25 gennaio 2025:
Programma domenica 26 gennaio 2025:
Domenica mattina la strada statale n. 48 delle Dolomiti verrà temporaneamente chiusa tra Predazzo, loc. Trampolini, e San Giovanni di Fassa, bivio Passo Costalunga (ore 7.30 - 8.30). I trasporti pubblici potranno pertanto subire dei ritardi.